
Lo sport ci ha insegnato a non mollare mai, nel nostro caso fino all’ultima bracciata o fino all’ultimo secondo di gioco, e questo è proprio quello che facciamo fintanto che il progetto vincente non viene definitivamente approvato: HST non si arrende!
Mi rendo conto che quanto vado a dettagliare di seguito mi espone in maniera considerevole, portando a non raccogliere il favore di alcune persone, ma non importa, quello che davvero conta è la tutela del valore dello sport. Le seguenti considerazioni sono sollevate per tutelare il benessere dei ragazzi e per poter continuare a offrire loro esperienze di crescita, a prescindere dalla società sportiva che prenderà in gestione il Palaghiaccio a ristrutturazione completata.
Entrando nel canale youtube del Comune di Varese e ricercando alcune riunioni istituzionali nelle quali è stato trattato il tema della ristrutturazione del Palaghiaccio, ho avuto modo di apprezzare l’intervento di un Consigliere, che non conosco, ma che ringrazio per il fatto che ha dedicato attenzione al settore piscina, il più delle volte dimenticato. Vi invito ad andare direttamente al minuto 30 della riunione della COMMISSIONE CONSILIARE N. 9 Ambiente e Sport di luglio 2020 – https://youtu.be/TRfVSp8T2Sg?t=1830
Cerchiamo di capire insieme i motivi che impediscono che la vasca del Palaghiaccio sia ristrutturata mantenendo la profondità attuale di 1.90 – 2.10 m. Il progetto vincente prevede, infatti, che l’altezza della vasca grande venga ridotta a 1.22 – 1.50 m.
Il Consigliere citato solleva alcuni dubbi in merito alle criticità del nuovo progetto per quanto concerne la parte acqua, ma le risposte ai suoi dubbi vengono argomentate con preoccupante superficialità e denotano la mancanza di un’analisi preliminare finalizzata all’individuazione dei reali bisogni. Inoltre, mettono in evidenza un disinteresse nel riconoscere il ruolo fondamentale che lo sport – inteso come sport per tutti – riveste nella nostra comunità. Se Happy Sport Team è riuscito a consolidarsi come realtà sportiva del territorio – oltre 1000 associati – il merito va attribuito alla tipologia del servizio che offre (lo sport al servizio di giovani e meno giovani), non di certo a una struttura che, tutti concordiamo, necessita di ristrutturazione. Nel video sopra citato, le risposte ai dubbi sollevati evidenziano delle incongruenze, a cominciare dalla risposta alla preoccupazione espressa nei confronti dei lavoratori che per anni hanno operato all’interno della struttura, per finire con le motivazioni che obbligano alla profondità ridotta (1.22 – 1.50 m.). Happy Sport Team aveva 6 dipendenti con contratto stabile a tempo indeterminato e 24 collaboratori sportivi – alcuni presenti fin dal 1991 – la cui professionalità avrebbe potuto orientare le scelte in funzione dell’esperienza maturata, ma che non sono mai state interpellati. Di seguito si proverà a esprimere considerazioni puntuali e maturate grazie a un’esperienza pluriennale nel settore nuoto e pallanuoto rispetto alle risposte inesatte che sono state addotte per poter portare avanti un progetto che non tutela “lo sport per tutti”.
– In merito alla questione della tutela dei posti di lavoro, si dice: “[…] l’amministrazione comunale ha inserito in convenzione la richiesta che siano impegnate in futuro, nel rinnovato impianto, persone residenti in città o nella provincia” (https://youtu.be/TRfVSp8T2Sg?t=2355 – 39’15”). Ciò non tutela i lavoratori che erano già impiegati nell’organico del Palaghiaccio, né garantisce la professionalità di chi verrà assunto in futuro.
– Nonostante non si porti come principale argomentazione, emerge chiaramente che l’unica giustificazione nel livello della vasca sia di carattere economico: il nuovo gestore deve ridurre i costi e avere un guadagno dalla piscina. Questo risultato si ottiene scaldando meno acqua e favorendo i corsi di fitness a danno delle attività di gruppi o squadre (https://youtu.be/TRfVSp8T2Sg?t=2624 – 43’43”).
– La scelta di una vasca piccola con una profondità di 1,25 m. conferma l’orientamento alle attività di fitness in acqua e limita notevolmente la possibilità di offrire corsi di avviamento al nuoto per bambini piccoli per i quali la presenza in acqua sarebbe vincolata a costanti ausili didattici o alla contestuale presenza di un istruttore: tipica caratteristica da club con una possibilità di apprendimento più restrittiva. Anche questo è un ulteriore aspetto che non rispecchia le indicazioni contenute nel bando, cioè quelle di favorire l’apprendimento del nuoto per tutti.
– Qualche dubbio sulla conoscenza delle caratteristiche preesistenti nel comparto acqua della struttura e sulle potenzialità funzionali arriva anche dalle seguenti parole: “[…] permanendo la vasca principale, verrà aggiunta una vasca secondaria legata ad attività accessorie che oggi il mercato richiede per acquagym e attività per i più piccoli […]” (https://youtu.be/t-EgqxQ-Frk?t=866 – 14’25”). Al Palaghiaccio esiste già una piscina 12,5 x 6 m. con una profondità compresa tra 80 e 90 cm., all’interno della quale da anni si organizzano corsi di avviamento al nuoto per bambini e adulti, nonché l’acquagym, certo non è 1,25 m. di profondità. Come già evidenziato, questa altezza è ottimale solamente per la pratica di alcune attività (come fitness in acqua), ma risulta inadatta per un apprendimento sereno da parte dei bambini più piccoli. Naturalmente, il fitness in acqua è più remunerativo rispetto al nuoto di base.
I punti fin qui messi in evidenza sembrano stridere con le finalità che l’Amministrazione Comunale stessa si pone da statuto: “Il Comune […] promuove la pratica sportiva quale momento formativo e di incontro e collabora con le associazioni e le società sportive; favorisce la creazione di strutture e la promozione di iniziative per i giovani” (Art. 4, comma a, Statuto Comunale).
Vediamo quali sono le argomentazioni che portano da un lato 1) a un’idea errata, e dall’altro 2) a una considerazione discutibile.
1) Si parla della necessità di “[…] impianti sportivi specialistici […] proprio per evitare quello che abbiamo visto fino a oggi nella nostra città […]” (https://youtu.be/TRfVSp8T2Sg?t=2556 – 42’36”). A che cosa si fa riferimento? Nel circuito delle piscine di Varese non è mai mancato un equilibrio delle parti nella consapevolezza della tipologia dell’offerta di ogni società. Sei interessato a fare nuoto agonistico? Vai alla Robur. Sei interessato a fare pallanuoto a livello federale? Vai alla VON. Ti piace praticare nuoto e pallanuoto con un impegno più blando, pur partecipando a gare e campionati? Vai all’Happy. Per chi invece cerca un centro fitness dove poter fare anche qualche attività in acqua, la scelta spazia, secondo parametri personali, tra i numerosi club privati di Varese.
La piscina Comunale pare dover diventare la patria della pallanuoto e stando a quanto riportato:“[…] è stata fatta una valutazione ad un tavolo con il CONI per potenziare la Comunale in quest’ottica” (https://youtu.be/TRfVSp8T2Sg?t=2430 – 40’30”). Mi chiedo cosa significhino queste parole. Come si può potenziare qualcosa che è già a pieno regime, ma soprattutto non rispecchia le possibilità di tutti? Moltissimi atleti dell’HST, già a settembre, non hanno proseguito le attività, alcuni di loro erano stati “scartati” dalla VON, altri hanno preferito scartare la scelta per richieste agonistiche non condivise. Inoltre, le condizioni strutturali della Comunale le conoscono tutti, almeno le persone interessate al tema. Se la Comunale dovesse chiudere per qualche “problema tecnico” – vedi attuale blocco inaspettato del Palaghiaccio – o per semplice ma necessaria ristrutturazione, nessuno potrà più giocare a pallanuoto a Varese. Quale sarà il danno in termini sportivi e sociali per i nostri giovani? Il Consiglio Comunale, circa 2 anni fa, ha già assunto una delibera dove si ipotizzava una nuova piscina che verrà costruita in accordo con la Robur e che avrà finalmente una vasca olimpionica da 50 m., ma ci vorrà tempo prima che sia funzionante – area ex Aermacchi.
Con una vasca profonda in meno e una vasca bassa in più, i problemi si creano. Per saperlo bisogna conoscere le realtà locali e quali caratteristiche le contraddistinguono – si ritorna alla mancata analisi preliminare dei bisogni.
2) Riduzione dei costi per il gestore: il motivo vero per cui la vasca deve essere bassa è solo questo, come apertamente espresso. I requisiti per far diventare una piscina competitiva e omologabile non sono il vero ostacolo, perché non è vero che in una vasca con le dimensioni di quella del Palaghiaccio (25 x 12,5 m.) non si può giocare a pallanuoto. È tuttavia vero che non si possono svolgere competizioni agonistiche di un certo livello, ma per quelle c’è la piscina Comunale.
“[…] anche oggi, se non erro, la piscina del Palaghiaccio non è omologata per la Pallanuoto, vengono fatti dei corsi ma non ha le dimensioni idonee” (https://youtu.be/TRfVSp8T2Sg?t=2485 – 41’25”).
Happy Sport Team aveva 7 squadre, coinvolgendo atleti dai 10 ai 50 anni e oltre. La piscina del Palaghiaccio era da anni sede di partite di pallanuoto dei campionati Pallanuotoitalia (https://www.pallanuotoitalia.org/) ente riconosciuto dal CONI, che organizza campionati tali da permettere a tutte le società di potersi iscrivere. Le squadre che possono solo svolgere allenamenti nel proprio impianto, convergono in quelle vasche che soddisfano alcuni requisiti: è sufficiente una profondità di 1,80 m. e una piscina 25 x 12,5 m., non è necessaria alcuna omologazione.
“[…] la vasca del Palaghiaccio è 25 x 12,5 m. non consente quindi di giocare a pallanuoto” (https://youtu.be/TRfVSp8T2Sg?t=2639 – 44’). Le parole sono di un architetto, figura tecnica il cui intervento conferma l’idea, già palesata in una precedente esposizione in merito a considerazioni sugli spogliatoi, che le considerazioni scaturiscano da un’esperienza progettuale professionale priva di qualsiasi analisi del contesto specifico. Redditività e corsi che vanno per la maggiore, queste le successive argomentazioni tecniche. Provate a vedere che movimento sportivo di giovani e meno giovani ha creato PNI per permettere a tutti di giocare a pallanuoto, senza dipendere dalla moda del momento. Andate a vedervi i video dei nostri ragazzi – centinaia di atleti – coinvolti nei campionati (https://www.facebook.com/1110257213/posts/10223033552123142/ ).
Poniamo anche il caso che l’omologazione delle vasche sia richiesta anche nel caso si voglia partecipare solo a campionati non federali, davvero riscaldare meno acqua per permettere al gestore di risparmiare e poter guadagnare giustifica la scelta?
“La gestione contemplerà inoltre un tariffario […] pari a 520 ore corsia annue per la parte nuoto ridotto del 50% […] per dare un ulteriore aiuto e supporto alle associazioni del territorio che oggi già utilizzano e che comunque continueranno ad utilizzare la struttura” (https://youtu.be/t-EgqxQ-Frk?t=1100 – 18’20”). I presupposti non sembrano garantire questa tutela per Happy Sport Team, al di là del fatto che una definizione più specifica si renda comunque necessaria.
Noi cittadini di Varese consegniamo un impianto comunale – nostro – nelle mani di un gestore esterno – società sportiva di Sondrio – per 36 anni perché possa risparmiare a danno dei nostri ragazzi? In aggiunta, con le nostre tasse, contribuiamo con un canone/contributo annuo da parte del Comune, per 36 anni, di 445.000 € (COMMISSIONE BILANCIO, 23 Aprile 2020 https://youtu.be/t-EgqxQ-Frk?t=994 – 16’34”).
Tanto quanto quelle precedenti, anche l’attuale gestione era soggetta a un canone d’affitto di locazione annuo. Nell’esposizione appena citata questo aspetto non viene esplicitato; sarebbe importante avere un quadro di tutti gli elementi economici per poter arrivare a reali conclusioni di vantaggio. L’Amministrazione ha sostenuto fino ad oggi un esborso di circa 310.000€ annui, riconducibili alle utenze, facendosi anche carico delle spese legate agli interventi straordinari; indipendentemente dalla conduzione politica, negli anni gli interventi di manutenzione straordinaria sono stati disattesi, motivo per cui ci troviamo adesso in questa situazione. Con costi energetici dichiarati nulli, una prevedibile manutenzione straordinaria ridotta al minimo a fronte di un impianto nuovo, il gestore riceve 445.000€ per sostenere le sue spese. Sembra difficile pensare che adeguare la profondità delle vasche alle esigenze del territorio sia così impossibile.
“L’Amministrazione andrà a spendere meno per un servizio migliore” (https://youtu.be/t-EgqxQ-Frk?t=1063 – 17’44”).
Se è necessario che la nuova piscina sia omologata o, più semplicemente, che abbia determinate caratteristiche per essere utilizzata senza escludere nessuno, sarebbe sufficiente una profondità di 1.80 m. anziché 1.50 m.: adesso è il momento per procedere.
“[…] stiamo parlando di un progetto in stato di fattibilità” (https://youtu.be/TRfVSp8T2Sg?t=2297 – 38’17”).
C’è la volontà politica di apportare queste modifiche?
I nostri giovani stanno già pagando un prezzo elevato a causa dell’emergenza Covid-19: non penalizziamoli ulteriormente.
Commettere errori per superficialità è grave, ma rimediarvi per aver capito la gravità delle conseguenze è una dimostrazione di grande senso di responsabilità da parte dei nostri amministratori. Con questo non mi appello ad alcuna forza politica, ma al senso di responsabilità civica di tutti i Consiglieri che, nel momento della votazione per approvazione definitiva, sapranno dare la giusta attenzione al “soddisfacimento dei bisogni collettivi per lo sviluppo sociale della Comunità varesina” (Art. 8, Statuto Comunale) che rappresentano.
Il Palaghiaccio è una struttura pubblica che ha una finalità pubblica e sociale; è dunque obbligo dell’Amministrazione garantire che tale funzione sia osservata.
#iostoconHST
gigia (prof.ssa Cattaneo Silvia – Presidente a.s.d. Happy Sport Team)