
La riflessione di questa settimana prende spunto dagli articoli pubblicati in questi ultimi giorni, che mostrano alcune immagini di come sarà il rinnovato Palaghiaccio. Avete visto la foto della piscina? Sembra proprio la vasca di un centro benessere, apprezzata da chi ama i club riservati, con ovvie limitazioni. Sono disponibili le mie critiche al progetto vincente, ampiamente descritte in un commento del 14 luglio – link in coda; adesso è come se si risvegliasse un malessere, peraltro mai sedato, che scaturisce da un profondo senso di impotenza e ingiustizia. Difficile accettare quello che non si comprende. Magari, proponendo a tutti voi alcuni quesiti, riusciamo a trovare una risposta insieme.
Che analisi hanno fatto i nostri “decisori” per decretare il destino dei giovani e meno giovani di Varese che amano gli sport acquatici? E’ lecito chiedersi che competenze avessero le persone che hanno scelto il progetto e se fossero titolari dei requisiti tecnici-specifici? Che analisi ha compiuto l’esperto nominato con incarico e retribuzione ad hoc per approvare tale scelta finale?
Non è vincolante che Happy Sport Team sia presente in futuro – mi rendo conto che stiamo dando “fastidio” – è importante chiedersi se il nuovo impianto sarà funzionale alle esigenze dei cittadini di Varese. Il progetto vincente è stato scelto in maniera oculata dopo aver analizzato le esigenze del territorio? E’ stato tenuto conto delle realtà territoriali già presenti, delle offerte formative e sportive, dei differenti obiettivi di ciascuna società – agonismo o sport per tutti – del bacino di utenza, delle condizioni strutturali delle altre piscine, della possibilità di non privare i giovani di praticare uno sport come la pallanuoto? La pallanuoto a Varese si impara e si gioca solo in due impianti e con approcci completamente differenti; oltre alla piscina Palaghiaccio esiste la piscina Comunale, ed è evidente la situazione strutturale di quest’ultima, destinata anch’essa a ristrutturazione o rifacimento: è stata presa in considerazione questa situazione? Tutto sembra essere basato su freddi calcoli, considerando i numeri il fattore principale di valutazione; probabilmente una logica esiste, ma è logico ridurre tutto a numeri? I nostri ragazzi non sono numeri! Le conseguenze della scelta di poche persone – ogni persona seduta in Consiglio Comunale ha autorizzato tutto ciò – si vedrà nei prossimi anni e ci auguriamo sia vincente, ma se così non fosse, non si potrà più fare nulla per rimediare. Questa è stata la scelta più “efficace”, che noi continuiamo a non condividere – e lo gridiamo a voce alta – ma la dobbiamo accettare, perché la procedura prevede così; ma se è stato commesso un errore o una semplice leggerezza, qualcuno chiederà poi il conto a queste persone che hanno deciso per tutti noi? Ma soprattutto, quale sarà il costo sociale per una scelta che ricadrà principalmente sui giovani di Varese? Speriamo ci siano ancora margini di rivisitazione e, soprattutto, la volontà di intervenire.
#iostoconHST
gigia (prof.ssa Cattaneo Silvia – Presidente a.s.d. Happy sport Team)
Ristrutturazione Palaghiaccio: il progetto che ha vinto rispetta le esigenze del territorio? Dal settore piscina vengono a galla i primi dubbi.