
Tutti abbiamo sentito parlare di Quoziente Intellettivo (QI), quel coefficiente che riduce l’intelligenza di un individuo a un punteggio, che etichetta un bambino assimilandolo a un numero. Per molto tempo i bambini con alto QI sono stati adulati, mentre quelli con un basso QI sono stati screditati, ed era alquanto diffusa l’idea che il successo fosse solo per i primi. Pian piano ci si è resi conto che questa logica non corrisponde al vero; è fallace il principio per cui le persone con un maggiore QI ottengono risultati migliori degli altri perché, nella vita di tutti i giorni, non conta solo l’intelligenza logica e di calcolo. E’ così che si inizia a parlare di QE: il QUOZIENTE EMOTIVO. Si tratta di quella capacità che permette di capire le proprie emozioni e quelle degli altri, di reagire in modo appropriato in ogni situazione; è la consapevolezza di non essere dei numeri, ma di essere unici! Il QE libera definitivamente dai metri di misura e dai paragoni con gli altri, e offre la possibilità di mostrarsi per come si è realmente. Dal QE dipende la realizzazione dei propri obiettivi e, più in generale, il livello di felicità della propria vita. Questo atteggiamento permette di affrontare i momenti di difficoltà e di ottenere risultati gratificanti, a prescindere dal proprio andamento scolastico. Chi possiede intelligenza emotiva si rivela una persona socialmente equilibrata, espansiva, capace di tollerare la frustrazione e di creare un clima positivo intorno a sé.
Grazie alla scuola entriamo nel mondo degli adulti con diverse competenze, tuttavia, troppo spesso – e aggiungerei anche purtroppo – non sappiamo riconoscere e gestire le emozioni, soprattutto quelle negative che nascono di fronte ai problemi. Ecco, allora, che entra in gioco la società sportiva, non quella agonistica che esalta l’eccellenza a tutti i costi, ma quella che mette l’atleta al centro e che utilizza lo sport quale strumento per scoprire la grande intelligenza emotiva che è dentro ognuno di noi.
Lo sport, per come lo intendiamo noi – perché, anche se non abbiamo una sede, il nostro pensiero resiste – non vuol dire segnare più goal degli avversari o toccare il bordo per primo; lo sport è una palestra di esperienze per diventare persone consapevoli e determinate. In questa stagione sportiva, non siamo più noi – HAPPY SPORT TEAM – a cercare di trasmettere questi valori ai nostri atleti, ma ci auguriamo comunque che ognuno sappia trarre i migliori insegnamenti dalle attività che ha intrapreso, qualsiasi esse siano e ovunque esse vengano praticate.
…MANCATE DA MORIRE….I VOSTRI INSEGNAMENTI CI ACCOMPAGNANO NELE NOSTRE NUOVE ESPERIENZE MA SOPRATUTTO CERCHIAMO DI UTILIZZARLE NEL QUOTIDIANO. CONDIVIDO CHE NON ABBIAMO UNA SEDE….ANZI DIREI CHE SIAMO COME TANTE PICCOLE FORMICHINE CHE SI INSEDIANO IN ALTRE PISCINE MA CHE SI RICONOSCONO PERCHE IL SEGNO DI RICONOSCIMENTO….QUELLO CHE ORMAI è TATUATO NEL NS CUORE è LA CUFFIA O IL COSTUME HAPPY SPORT TEAM….